sabato 22 gennaio 2022

Mademoiselle Delafontaine il personaggio che ispira la Fiaba


Mademoiselle De Lafontaine, il personaggio che ispira "la Fata di Parasce"

Prima ballerina classica professionista in un balletto pubblico.

Fu una donna straordinaria e viene considerata la prima ballerina classica professionista che nel 1681 fu prima "danseuse" in "Le Triomphe del'Amour di Jean Baptiste Lully. Fu questa la prima rappresentazione di un balletto pubblico dove siano state professionalmente presenti delle donne, fino a quel momento infatti le parti femminili erano state svolte sempre da uomini o da cortigiane. LaFontaine era una ballerina dotata di fascino e grazia, leggera nei suoi passi da sembrare non toccare terra:per queste sue qualità sembrava un essere ultraterreno e veniva deta "la regina della danza". A soli 38 anni lasciò l'opera e scelse di entrare in convento,fu forse un modo questo di portare la sua grazia nella relazione con il divino.




 

venerdì 21 gennaio 2022

Le simmetrie di una piazzaforte

 

Le simmetrie di una Piazzaforte


piazzafortihttps://www.academia.edu/.../Defensive_Architecture_of...




La Piazzaforte copriva una vasta area ,raccchiudendo di solito una citttà. Poteva esssere una fortezzza o un campo trincerato, del secondo tipo è la piazzaforte a forti staccati ,formata da una cinta continua e da gruppi di opere distaccate ad una certa distanza del nucleo da difendere quelle realizzate in un unica costruzione ne troviamo qui un esempio; Vi erano diversi stili di realizzazione di architetture difensive dette "Piazzaforte" si poteva partire da triangoli o da cerchi e svilupparli affinché conservassero l opportuna simmetria anche a cavallo di un fiume.

Da: la grande enciclopedia Vallardi




Recensione delle edizioni Simmetria a cura di Claudio Lanzi

La recensione 

La fata di Parasce di Ornella Keller  

recensione di Claudio lanzi per Simmetria edizioni 

Illustrazioni di Roberta Lavinio
traduzioni in Inglese di Melanie Di Simone

Revisione Lessico dialettale: Marco del Prete


La Fata di Parasce è una fiaba di magia (come direbbe il nostro compianto amico Gianfranco Ersoch) che si svolge all'interno dell'antica Pescara di cui Parasce è un anagramma. Parte dei personaggi sono presi dalla storia e parte sono immaginari.
La fiaba, elaborata da una donna che pur conoscendo aspetti importanti della disciplina ermetica ha preferito dichiararsi sotto pseudonimo, è entrata a far parte della piccola collana che Simmetria dedica ai racconti e alle fiabe in quanto i contenuti della stessa alludono e simulano alcune fasi alchemiche, sia nei numeri che nei colori che nei simboli.
Senza entrare nei dettagli e svelare il contenuto che sicuramente intrigherà i lettori giovani e meno giovani, possiamo dire che la protagonista racconta la storia dell'anima, il suo viaggio, le sue peripezie. La sua trasformazione, dolorosa e nello stesso tempo sapiente, indica i passaggi inevitabili in cui il cercatore deve guardare nel fondo di se stesso dove alberga la reminiscenza ma anche il dolore, la paura e il drago che divora il tempo e lo spazio. Restare nel fondo della dimenticanza e dell'ignoranza può però rovesciare il mondo, le percezioni e può svelare l'altra faccia della nostra personalità. Lo specchio si inverte e restituisce un'immagine inaspettata dopo che la stessa viene imprigionata dalla maldicenza e dall'invidia. In questo la fiaba ricorda alcuni aspetti del famoso romanzo di De Lorris (Il romanzo della Rosa) e forse anche il Fiore di Dante.
La Fata deve attraversare un cammino assai impegnativo (un vero e proprio VITRIOL)  ma reagisce sempre con freschezza e generosità ad ogni sventura. Si affida al suo complemento d'Amore che, come in ogni fabia a lieto fine giungerà per salvarla dalla sua prigione (prigione mentale e fisica). Il testo è tradotto sia in inglese che in abruzzese (nelle accentuazioni proprie della zona pescarese). E questo ultimo particolare rende la fiaba assai frizzante e divertente oltre che assai adatta alla versione teatrale che, in una particolare occasione è già stata proposta con successo proprio a Pescara.
C.L.


Isbn: 9788899152673
pp. 56

giovedì 20 gennaio 2022

Una città a forma di Stella....il suo nome era Parasce

....unita al mare e divisa da un fiume, sorgeva una città a forma di stella ,il suo nome era Parasce

La città fantastica di Parasce presenta su uno sfondo appena abbozzato, l'antica Pescara con la sua ormai scomparsa piazzaforte militare. I due nomi, PESCARA e PARASCE (Pescara in anagramma),Si alternano nella fiaba per suggerire l'interazione tra la dimensione onirica e la dimensione reale che è fatta di spunti storici riferiti ai secoli XVII e XVIII, quali la presenza della piazzaforte a Pescara , l'arrivo del tè in Europa, la classificazione dei passi base della danza classica ad opera di Raoul -Auger Feuillet.la costruzione del primo carillon (inventato da A.Favre, boite a musique), per arrivare infine al personaggio storico che ispira la fiaba, la ballerina francese Mademoiselle De Lafontaine.





Ricostruzione di come poteva presentarsi l' antica piazzaforte militare di Pescara secondo una ricostruzione in grafica 3D come di seguito esposto:

IIS A. VOLTA Pescara - Realizzazione della IV A informatica. Creazione virtuale della piazzaforte di Pescara utilizzando il software di grafica 3D Blender. Con la collaborazione del Dott. Gian Marco Todesco. Il lavoro è partito nell'anno scolastico 2009/2010 e si è concluso nell'anno successivo.





2007 prima pubblicazione "La Fata di Parasce"


Prima pubblicazione  di "La Fata di Parasce"





4/11/2007, il giornale nazionale"La Discussione" pubbblica nella sezione "tutto Abruzzo oggi e Molise, la prima edizione  di "La fata di Parasce"  

La prima stesura del testo da parte dell'autrice avviene nel Luglio 2006 in un estate molto calda, nella sua casa di Pescara. La prima stesura è con pochi dialoghi, volta  più al racconto che alla sceneggiatura dialettale, così com'è stata poi pensata per la realizzazione dell'audiofiaba in 2 tempi nell'anno 2017/2018 che è stata disponibile  su youtube fino al 2021 e la cui prima parte è andata in onda su Radio Speranza nel 2017



 

2018 a teatro con "La Fata di Parasce"

La Fata di Parasce a teatro

Il 3 giugno 2018 presso l'Aurum Pescara viene rappresentata la commedia dialettale dal titolo "La fata di Parasce"storia di una ballerina  nell'antica Piazzaforte di Pescara 

recitata in vernacolo abruzzese da parte dellla compagnia "La città Stella" una compagnia nata proprio per rappresentare  esclusivamente l'opera stessa.





La fiaba storico fantastico riscuote un grande successo di pubblico.
La regia i costumi e la  sceneggiatura  sono state curate direttamente dall'autrice Ornella Keller.





sabato 15 gennaio 2022

La fata di Parasce, intervista all' autrice



La Fata di Parasce storia di una ballerina nella piazzaforte di Pescara 

 

edizione in 3 lingue italiano, inglese e vernacolo abruzzese
 Simmetria edizioni anno 2021 

Intervista all'autrice Ornella Keller 

" La fata di Parasce e il viaggio dell'eroe"


                                            


                                             

                                             The story of a ballerina in the fortress of Pescara
                                              Storia di una ballerina nella fortezza di Pescara


Una  piazzaforte pentagonale scomparsa evolve  in stella pitagorica  e  crea un  luogo per  un nuovo “viaggio dell’eroe” questo luogo è  “Parasce” dove  una fata ballerina danza, creando  colori e magiche melodie, gli abitanti di Parasce non conoscono la danza e rimangono stupiti dai movimenti leggiadri e graziosi della fata, alcune donne prese dall’incanto del desiderare e dalla cupidigia del possedere   decidono con l’inganno di impadronirsi del segreto magico della danza, un segreto magico che può parzialmente essere rubato attraverso  lo studio della tecnica; una volta ottenutolo però  si accorgono che  manca loro qualcosa, manca la grazia, manca la leggiadria , manca la bellezza, manca la magia,  virtù proprie della fata, impossibili per loro da ottenere, così per non subire un confronto perenne con la loro rivale  il loro inganno prosegue con un atto magico commissionato ad una strega. La fata  si ritrova a vivere un esistenza umana priva della sua magia, costretta in  un corpo e in un volto diverso e senza nessun ricordo.  Attraverso un lungo periodo vissuto senza ricordi e senza poteri magici, la sua memoria ancestrale la porta di nuovo alla danza e apprende ignara, dalle sue rivali, come riuscire a danzare, quei movimenti  le fanno piano piano riacquistare l’identità perduta ma l’invidia  e la rabbia delle sue rivali la segue fino a farle rischiare la morte chiusa in un baule. Soltanto grazie al vero amore di un cavaliere  che la cerca fin da quando era bambino e che non ha mai perso la speranza di ritrovarla, rinasce dal suo tormento e torna a essere la fata ballerina, il suo aspetto ritorna intatto, le sue virtù sono di nuovo con lei ma ora ha una nuova identità  quella propria di chi ha compiuto “il viaggio dell’eroe”.  I due si avvolgono in una danza e il loro amore attraversa il mondo  onirico della fiaba e giunge in quella che è oggi la città di Pescara.
Il racconto è in lingua italiana ed in lingua inglese ed ha anche una versione con battute dialettali proprie della zona di Pescara. È dedicato ad un pubblico sia di bambini che di adulti. Ambientato nella città fantastica di Parasce, presenta su uno sfondo appena abbozzato l’antica Pescara con la sua ormai scomparsa piazzaforte militare. 




Mademoiselle Delafontaine il personaggio che ispira la Fiaba

Mademoiselle De Lafontaine, il personaggio che ispira "la Fata di Parasce" Prima ballerina classica professionista in un balletto ...